sabato 20 luglio 2013

Bruce Lee. E se...


Il 20 luglio di quarant'anni fa il mondo perdeva Bruce Lee. Grande atleta marziale, filosofo, attore capace di portare il Kung Fu sul grande schermo a livello planetario e geniale innovatore di arti marziali e tecniche di combattimento, il "Piccolo Drago" è a tutt'oggi considerato un mito da moltissime persone, ad ogni latitudine. Ma cosa sarebbe potuto accadere se Li Xiao-long non avesse lasciato tanto prematuramente il mondo?
Ovviamente nessuno può dare una risposta certa e quello che segue è solo il mio pensiero, un'ipotesi di ciò che sarebbe potuto accadere.
Probabilmente avrebbe continuato ad insegnare, non cedendo all'avanzare dell'età, così come aveva fatto il suo Maestro Ip Man e proprio come continua a fare uno dei suoi più illustri allievi, Dan Inosanto. Quasi certamente, poi, non avrebbe smesso di sperimentare arti marziali diverse e tecniche di combattimento tra le più svariate, alla continua ricerca di ciò che potesse essere davvero risolutivo in uno scontro reale; è probabile, ad esempio, che avrebbe sperimentato ed approvato le MMA, dal momento che, se guardate l'inizio del film "I tre dell'Operazione Drago", in pratica sono già Mixed Martial Arts quelle che Mr. Lee mette in pratica contro un giovanissimo Sammo Hung, costringendolo al tap out.
Avrebbe continuato a tradurre in realtà la sua celebre frase "be water, my friend", senza mai "solidificare" se stesso nè il suo Jeet Kune Do in schemi prefissati ed immutabili. E certamente avrebbe anche proseguito negli studi introspettivi e di filosofia, fondendo in un'unica realtà la pratica e la teoria, come già aveva iniziato a fare con i suoi scritti che sono arrivati fino a noi. Probabilmente avrebbe anche inventato un qualche ingegnoso macchinario per allenamenti, proprio così come già in passato era solito disegnare e a volte realizzare da sè gli strumenti che riteneva essere migliori per il proprio allenamento quotidiano.
Quasi certamente, forse più per far contente le case di produzione che non per reale desiderio o necessità, avrebbe continuato a recitare in film d'azione, magari arrivando ad interpretare un maturo Chen che torna a Roma nel 1990 in vacanza dopo decenni e si trova nuovamente a dover combattere affinchè il bene trionfi o, se il film venisse girato oggi, incarnerebbe l'anziano Chen in un cameo, sull'onda dei ricordi... Dopo essere stato estromesso dal ruolo di protagonista della serie tv "Kung Fu", i produttori avrebbero compreso il loro madornale errore e gli avrebbero offerto, qualche anno più tardi, il ruolo che gli spettava e che avrebbe reso immortale la serie in una formidabile riedizione, che avrebbe tenuto legati alla tv milioni di fan e che avrebbe spopolato anche nelle edicole con la vendita di DVD.

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